Thomas Sankara e “la terra degli uomini integri” (II parte)

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A 17 anni, come costume nell’Alto Volta dell’epoca, essendo di umili e povere origini, viene avviato alla carriera militare. La scuola preparatoria si snoda tra l’Africa e la Francia: proprio in questi anni viene a contatto con vari gruppi nazionalisti africani e si sviluppa, possiamo immaginare, quel concetto di panafricanismo che caratterizzerà poi la sua azione politica. In Madagascar frequenta l’accademia militare tra il 1970 e il 1973: proprio negli anni della lotta studentesca che porterà alla caduta del dittatore Tsiranana (assoggettato agli interessi francesi). Continuando a ripercorre quei fondamentali anni per la formazione di ogni uomo, possiamo realisticamente ipotizzare le letture di stampo storico, ideologico e politico che lo videro chino sulle pagine: la formazione marxista lo porterà, fra l’altro, a fondare, con il suo compagno Compaorè, il “gruppo degli ufficiali comunisti” nel 1976; quel Blaise Compaorè conosciuto in un corso di perfezionamento militare in Marocco, a Rabat, e con il quale combatterà fianco a fianco in “quell’inutile guerra tra poveri” (Sankara definì così la guerra tra Mali e Alto Volta del 1974).

“Un militare senza formazione politica altro non è che un potenziale criminale”

In queste sue parole si riassume la visione della forza militare nel pensiero di Sankara: una forza al servizio di un’idea, un’azione consapevole e ragionata, che mai deve rappresentare la prima e più diretta via in direzione della realizzazione della stessa.

Ma iniziamo a definire il contesto storico e geografico della vicenda.

L’Alto Volta

La vicenda si svolge in Africa occidentale, precisamente in quella fascia subsahariana denominata Sahel. Si tratta di una terra in cui la lotta contro la desertificazione e la mancanza d’acqua è quotidiana e spossante: una delle battaglie che Sankara porterà avanti senza sosta nella sua agenda politica. Confinante a nord con il Mali, a sud con il Ghana e la Costa ‘d’Avorio, condivide una lingua di terra con il Togo, mentre a oriente tocca Benin e Niger: risulta assolutamente circondata da terra, senza nessuno sbocco sul mare.

Cartina dell’attuale Burkina Faso

L’origine del nome e i conquistatori portoghesi

Alto Volta deriva dall’antico nome dato dai conquistatori portoghesi ad uno dei quattro fiumi attraversanti la nazione, i quali nel XVI secolo ne risalivano le acque: Rio de Volta. I portoghesi calpestarono questa terra solo alla ricerca di oro e schiavi, senza avanzare pretese coloniali, ben consci della difficoltà di gestione della zona.

La “Compagnia dell’Africa occidentale”

Sono i francesi invece ad insediarsi in pianta stabile, all’inizio del XVII sec, sotto il regno di Luigi XII, arrivando a fondare nel 1626 la “Compagnia francese dell’Africa occidentale”: la necessità di schiavi per le piantagioni di cotone e zucchero delle colonie americane era così soddisfatta.

Nel prossimo articolo approfondiremo la storia recente, passando per l’indipendenza del 1960 e il susseguirsi di golpe che porterà all’epopea di Thomas Sankara.

I parte

III parte

IV parte

V parte

VI parte

VII parte

VIII parte

Rooseveltpedia n°19: “Il mito di Thomas Sankara”.

Articolo di Samuele Guizzon (samuele.guizzon@movimentoroosevelt.com)

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