Thomas Sankara e “la terra degli uomini integri” (III parte)

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In questo articolo cercheremo di ricostruire, sommariamente, la storia recente dell’Alto Volta (attualmente Burkina Faso), dal colonialismo francese di fine XIX secolo fino al fatidico 4 agosto 1983: una storia costellata di golpe militari e governi asserviti agli ex poteri coloniali divenuti neocoloniali.

L’epoca coloniale

Per secoli la cultura Mossi, costituita da agricoltori e guerrieri, riuscì a mantenere la propria identità e indipendenza, fronteggiando le frequenti incursioni musulmane che tentavano di convertire all’Islam la regione.

Nulla poterono però contro i francesi, i quali, nel 1896, conquistarono la capitale Ouagadougou. La regione divenne protettorato francese, formalizzandosi, successivamente ad altre conquiste territoriali negli anni successivi, come parte integrante dell’Africa Occidentale francese nel 1904.

L’indipendenza dalla Francia

Nel quadro della riforma delle colonie da parte francese nella seconda metà del XX secolo, l’Alto Volta diviene una repubblica autonoma, sempre all’interno dell’influenza della Francia, l’11 dicembre 1958.

Per la piena indipendenza si dovrà invece attendere il 1960, precisamente il 5 agosto, quando, con suffraggio universale, venne eletto Maurice Yaméogo e un’assemblea generale.

Francobollo raffigurante Maurice Yaméogo

Il golpe del 1966

La deposizione del presidente Yaméogo avvenne nel 1966, dopo un protesta popolare fomentata e costituita soprattutto da lavoratori e studenti: non appena eletto, nel 1960, Yaméogo dissolse tutti i partiti politici escludendo il proprio UDV (Union démocratique voltaïque).

A capo della giunta militare che prese il potere era Sangoulé Lamizana che per 4 anni sospese la Costituzione e l’Assemblea. Nel 1970 vennero indette nuove elezioni e venne ratificata una nuova Costituzione: un periodo di transizione di 4 anni avrebbe portato il paese verso un governo di civili.

Sangoulé Lamizana

Lamizana portò l’Alto Volta ad una nuova redazione della Costituzione (1977) e venne rieletto con libere elezioni nel 1978.

Il colpo di stato del colonello Zerbo del 1980

Isitutendo il Comitato Militare di Salvezza Nazionale, il 25 novembre 1980, Saye Zerbo annulla la Costituzione del 1977 e prende il potere, destituendo con la forza Lamizana.

Il colonnello Saye Zerbo

E’ in questi anni che inizia la carriera politica di Thomas Sankara e l’inevitabile conquista dei cuori e degli spiriti della sua gente.

Nel settembre del 1981 Zerbo nomina Sankara Segretario di Stato per l’informazione, probabilmente per cercare di attenuare l’avversione dello stesso Thomas nei confronti del suo governo. Ma il piano fallisce miseramente. Il 21 aprile 1982, in palese e polemico contrasto con le scelte del governo, Sankara si dimette: lo scioglimento del sindacato generale e l’arresto del suo segretario e la contemporanea sparizione del denaro olandese per la costruzione della diga di Korsimoro, sono la “classica goccia che fa traboccare il vaso”.

In diretta TV, Sankara dichiarerà:

“Non posso contribuire a servire gli interessi di una minoranza”

Con lui si dimettono Zongo e Compaorè, ed assieme a loro viene arrestato.

Jean-Baptiste Ouédraogo e il golpe del 1982

Foto che ritrae Jean-Baptiste Ouédraogo

L’ennesimo golpe si consuma in Alto Volta: il 7 novembre 1982 viene destituito Zerbo e si insedia il governo di Ouédraogo; quest’ultimo, conscio dell’ormai incontrastabile influenza di Sankara sulla popolazione, ne ordina la scarcerazione e lo nomina, prima, Commissario Straordinario per la lotta contro la corruzione e, in un secondo momento, Primo Ministro.

Thomas Sankara sarà Primo Ministro dal 11 gennaio al 17 maggio 1983: nel maggio ’83, in aperto contrasto con le scelte e la politica del Presidente, viene nuovamente arrestato. Il suo compagno e amico Blaise Compaorè riesce a scappare all’arresto e si rifugia nella caserma di paracadutisti di Po, dove, una volta succeduto allo stesso Sankara che aveva lasciato per gli impegni politici e amministrativi, è comandante in carica.

Una sollevazione popolare nasce spontanea tra la gente di Sankara e ne richiede l’immediato rilascio: siamo in piena estate del 1983, il 4 agosto è vicino.

Nel prossimo articolo vedremo come è iniziato il sogno di realtà di Sankara per il suo popolo: l’inizio di ciò che Thomas definirà il processo di “decolonizzazione della mentalità”.

I parte

II parte

IV parte

V parte

VI parte

VII parte

VIII parte

Rooseveltpedia n°19: “Il mito di Thomas Sankara”.

Articolo di Samuele Guizzon (samuele.guizzon@movimentoroosevelt.com)

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