Massimo Citro, veronese di nascita, ci stupisce con un nuovo libro scritto durante la sua sospensione da medico curante a causa delle restrizioni professionali imposte negli scorsi mesi.
Immagina, così, un viaggio nel tempo professando la sua arte di medico nel passato, spostandosi di paese in paese, soggiornando in castelli e luoghi impensati oggi per un uomo comune.
“Il medico che viene dal futuro” smaschererà il finto male del Brunelleschi, curerà i calcoli di papa Eugenio IV e la gotta di Lorenzo de’ Medici. A Milano sarà convocato per le viscere malate di Gian Galeazzo Sforza, a Mantova per l’artrosi del Mantegna e a Ferrara per la malinconia di Lucrezia Borgia. Andrà ad Amboise per l’ictus di Leonardo e a Roma, per le fistole di papa Leone X e la depressione di Michelangelo. Sarà anche da Piero della Francesca, dal Signorelli, dalla regina Giovanna, Enrico VIII, Torquato Tasso e Caravaggio.
La sua missione è di curare le loro malattie con i mezzi di allora, ma con qualche informazione in più.
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Articolo di Serena Pattaro
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