Movimento Roosevelt consulta generale: costringiamoci alla pace

Pace in Ucraina

Si è svolta ieri sera alle 19.30 con un incontro sulla piattaforma Zoom la consulta generale del Movimento Roosevelt alla quale ho potuto partecipare anche se, per motivi contingenti, ho lasciato i lavori prima della fine. Voglio qui invitare rooseveltiani, simpatizzanti del movimento, ma anche chiunque sia sensibile all’argomento, a valutare il punto 3 del programma discusso.

L’Ordine del Giorno dei Lavori della Consulta Generale MR di mercoledì 4 maggio 2022, era il seguente, come da mail inviata agli iscritti al movimento dal presidente Gioele Magaldi:

1) Novità organizzative ed editoriali riguardanti MRTV Italia

2) Proposta della Presidenza MR di svolgere un’unica Assemblea Generale (domenica 17 luglio 2022, a Roma) dalle ore 10 alle 20 circa, finalizzata a discutere e votare diverse proposte di Riforma dello Statuto MR e ad eleggere, in base allo Statuto approvato, il nuovo Presidente/Rappresentante legale MR i Dirigenti MR del nuovo Organigramma.

3) Discussione e deliberazione di una Mozione ufficiale della Consulta Generale in ordine alla Guerra in corso attualmente in Ucraina. Ogni membro della Consulta ha avuto, a partire dal 21 marzo 2022 (quando tale facoltà venne stabilita nella precedente riunione) la possibilità di elaborare una proposta ufficiale rooseveltiana da far discutere e deliberare. Tale facoltà è ancora pienamente in vigore e potrà essere esercitata anche oggi, in extremis, durante i lavori della Consulta.

Nel frattempo, l’unica mozione sinora proposta è la seguente, elaborata dal Presidente MR Gioele Magaldi (di seguito il testo integrale inviato dal presidente MR ai soci rooseveltiani):

“COSTRINGIAMOCI ALLA PACE”

All’attenzione del Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella
All’attenzione della Presidente del Consiglio italiano Mario Draghi
All’attenzione del Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen
All’attenzione del Presidente del Consiglio europeo Charles Michel
All’attenzione dell’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell

All’attenzione del Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg
All’attenzione dell’Ambasciatore del Regno Unito in Italia Edward Llewellyn, al Ministro degli Esteri britannico Elizabeth Mary Truss e del Premier Boris Johnson
All’attenzione dell’Incaricato d’Affari ad interim Thomas Smitham presso l’Ambasciata statunitense in Italia, al Segretario di Stato Antony Blinken, al Presidente USA Joseph Biden
All’attenzione del Segretario Generale ONU Antonio Guterres
All’attenzione dell’Ambasciatore della Federazione russa in Italia, Sergey Razov, del Ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e del Presidente della Federazione russa Vladimir Putin
All’attenzione dell’Ambasciatore dell’Ucraina in Italia Yaroslav Melnyk, del Ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba e del Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky
 
Come anticipato in tale intervento:
https://www.youtube.com/watch?v=JX1khHQfnz0&list=PLeBfDZsSfKqY0J2U_ZQG7I4ZGxbE1Zfhc&index=2
e così sintetizzato in un comunicato di Giorgio Cattaneo (già ufficio stampa MR):
MAGALDI: IL CORAGGIO DI UN COMPROMESSO
PER METTERE FINE ALLA GUERRA DELL’IPOCRISIA,
NEGOZIATI A ROMA SUL FUTURO DELL’UCRAINA
Ma l’Europa ce l’ha o no, il coraggio di impegnarsi per la pace? E’ quello che Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt, si prepara a chiedere direttamente a Mario Draghi. La proposta: un compromesso con Putin, per arrivare finalmente a un cessate il fuoco. «Draghi investa di questo compito la presidenza della Commissione Europea, in modo che possa fungere da garante», dice Magaldi a Fabio Frabetti di Border Nights. Il piano: in cambio del ritiro dell’esercito russo, l’Ue garantisca l’annullamento immediato delle sanzioni, il ripristino dei normali rapporti con la Russia e l’eliminazione di ogni forma di propaganda mediatica ostile e di censura russofobica. Soprattutto: l’Ue deve assicurare la tutela delle comunità russe nell’Est dell’Ucraina e in Crimea. Devono poter scegliere liberamente il loro destino: restare con Kiev, diventare autonome o essere assorbite dalla Federazione Russa. A stabilirlo, dice Magaldi, dovranno essere referendum sotto l’egida dell’Onu, con risultato vincolante e accettato da tutti (dall’Occidente, ma anche da Zelensky).
Passaggio cruciale: se Mosca non dovesse accettare il piano, l’Ue dovrebbe poterlo “imporre”, annunciando la volontà di schierare sul terreno una forza militare di interposizione, per costringere i contendenti a fermarsi. «Non sarebbe un attacco Nato contro la Russia e non scatenerebbe nessuna guerra mondiale. La stessa opzione nucleare è una favola: i russi la concepiscono solo come risposta a un’aggressione nucleare contro di loro, e hanno chiarito che non ricorrerebbero nemmeno al nucleare “tattico”, limitato territorialmente, perché troppo pericoloso, così a ridosso delle frontiere russe». Per Magaldi, la sede ideale del negoziato sarebbe Roma, dove Papa Francesco ha teso la mano sia alla Russia che all’Ucraina. «Se non è imposta da una delle parti belligeranti – sintetizza Magaldi – la pace è sempre un compromesso, e quindi riconosce le ragioni degli uni e degli altri, mettendo da parte le ipocrisie e smettendo di ripetere che i cattivi sono tutti di là, mentre i buoni tutti di qua».
Quella che il leader “rooseveltiano” si appresta a formalizzare (anche in ambito massonico internazionale) sembra la prima, vera proposta sul tappeto, per metter fine a questa sanguinosa commedia degli equivoci. «La percezione generale è che l’Italia e l’Europa si limitino a fare quello che vogliono gli Usa, che poi è quello che vuole anche Putin: cioè una guerra condotta in questi termini. Ossia: uno stillicidio di sanzioni inutili, che però massacrano tutti (non solo la Russia), un’escalation nell’invio di armamenti, distruzioni sul terreno e trattative che si complicano, mentre la crisi continua a peggiorare in modo drammatico travolgendo civili e uccidendo militari, sia ucraini che russi». Aggiunge Magaldi: «Dire “vogliamo la pace, quindi non inviamo armi all’Ucraina” non serve a fermare la guerra, ma solo a far sì che una delle due parti venga meno armata. Per contro, dall’altra parte dicono: mandiamo le armi, imponiamo le sanzioni e compiamo “pellegrinaggi” a Kiev, giusto per distribuire pacche sulle spalle a Zelensky». Il messaggio è chiaro: non si può andare avanti in questo modo. «Così la guerra continua. E questi vorrebbero la pace?».
Magaldi, video:
https://www.youtube.com/watch?v=JX1khHQfnz0
 
formalizziamo quanto segue
A.    Premesso che, a partire dal 24 febbraio 2022, le forze armate della Federazione russa hanno invaso svariati territori dell’Ucraina, distruggendo infrastrutture civili e militari, bombardando città e campagne e causando innumerevoli morti e devastazioni con una azione definita “operazione speciale” dai russi e guerra di aggressione e conquista da parte della maggioranza delle nazioni della comunità internazionale
B.     Premesso che, negli anni precedenti si sono svolti diversi scontri controversi tra forze militari e paramilitari russe e ucraine, con reciproche accuse di atrocità e vessazioni disumane, e che diversi accordi sono stati disattesi tra le parti, a partire dal fondamentale Trattato di Budapest del 1994.
C.     Premesso che, in seguito agli episodi dell’”Euromaidan” e della crisi russo-ucraina del febbraio 2014, il 18 marzo 2014, in conseguenza di un referendum non riconosciuto come valido e regolare dalla comunità internazionale, è stata disposta l’autodeterminazione della Repubblica di Crimea e la sua inclusione nella Federazione russa.
D.    Premesso che un analogo referendum è stato all’origine della proclamazione di indipendenza delle Repubbliche di  Doneck e Lugansk (11 maggio 2014) nella ricca regione del Donbass, riconosciute ufficialmente dalla Federazione russa il 21 febbraio del 2022 e mai riconosciute dalla comunità internazionale.
E.     Premesso che l’attuale stato di guerra vede schierate in contrapposizione entità di consistenza sproporzionata: la superpotenza militare russa e le assai più modeste forze armate ucraine.
F.      Premesso che, al contrario di quanto dichiarato (improvvidamente e senza alcuna evidenza logica e fattuale) da tante cancellerie, da presunti esperti e da operatori mediatici vari, un  intervento militare chirurgico e mirato da parte di un “soggetto terzo”, volto a separare i contendenti russi ed ucraini, non avrebbe alcuna conseguenza nucleare o di allargamento mondiale del conflitto, ma sarebbe utile a far tacere le armi, le distruzioni e i massacri.
G.    Premesso che, perdurando invece una situazione di conflitto come quella attuale (con l’avanzata e i bombardamenti russi, la fornitura sempre più importante di armi agli ucraini, la guerra economica, mediatica, ideologica, valoriale e propagandistica in corso tra Occidente e Russia), diventa ogni giorno più possibile il coinvolgimento di altre potenze in una vicenda che, se bloccata per tempo, rimarrebbe confinata agli attuali contendenti.
H.    Premesso che non ci sfugge come vi siano molti interessi inconfessabili, cinici e spregiudicati di natura sovranazionale, desiderosi che il conflitto continui per mesi e per anni, in una Ucraina che potrebbe divenire un nuovo Vietnam o un nuovo Afghanistan
I.        Tutto ciò premesso, il metapartitico e sovranazionale Movimento Roosevelt (www.movimentoroosevelt.com ), invita il Presidente del Consiglio italiano Mario Draghi, il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella e tutte le altre alte autorità richiamate nell’intestazione di questa Mozione a farsi garanti e promotori della seguente Proposta di Pace e Compromesso tra Federazione russa e Ucraina, cosi articolata:
 
1.      I massimi rappresentanti della Repubblica italiana propongano ai massimi rappresentanti dell’Unione europea, agli Stati Uniti d’America, al Regno Unito, all’Organizzazione delle Nazioni Unite di conferire proprio al Presidente del Consiglio italiano Mario Draghi il ruolo di Alto Delegato per la Pace in Ucraina.
2.      Tale Alto Delegato formuli un esplicito invito al Presidente della Federazione russa Vladimir Putin e al Presidente dell’Ucraina Volodmyr Zelenski, affinché loro stessi o propri alti plenipotenziari partecipino ad un grande summit per la Pace da svolgersi al più presto a Roma, capitale di quella Cristianità comune, quanto a matrice spirituale e valoriale, tanto ai russi che agli ucraini e ai popoli occidentali.
3.      Tale Delegato sia autorizzato a proporre un Compromesso per la Pace così di seguito strutturato.
4.      Contemporaneamente, la Federazione russa cesserà ogni azione militare e ritirerà le truppe che attualmente invadono l’Ucraina; i Paesi che hanno applicato sanzioni alla Federazione russa le annulleranno.
5.      Verranno svolti dei Referendum- in presenza di osservatori dell’ONU e dunque accettabili, nel loro esito, dall’intera comunità internazionale che sin qui non ha accolto i referendum del 2014, causa anzi di pesanti sanzioni alla Russia- sul futuro della Crimea e delle Repubbliche di Doneck e Lugansk. Verrà chiesto agli abitanti di questi territori se desiderano rimanere, con le giuste prerogative di autonomia e tutela per tutte le componenti etniche e linguistiche, sotto la sovranità ucraina; se invece desiderano l’indipendenza tanto dall’Ucraina che dalla Federazione russa; se chiedono l’integrazione nella Federazione russa, con altrettante tutele di autonomia per tutte le componenti etniche e linguistiche.
6.      Verrà stabilito un Piano di Ricostruzione dell’Ucraina- devastata dall’attuale guerra- cui concorreranno tutte le nazioni incardinate nell’ONU, in primis la Federazione russa, che accorderà generose compensazioni economiche, industriali e commerciali in ristoro delle distruzioni sin qui provocate
7.      Affinché tale Proposta per la Pace non rimanga lettera morta, qualora entrambi i contendenti (Russia e Ucraina) o anche uno solo di essi non volesse sedersi a ragionarla ed eventualmente migliorarla e meglio definirla mediante il summit di Roma, l’Alto Delegato per la Pace in Ucraina sarà autorizzato ad attivare una missione (supportata dalle entità militari che si dichiareranno disponibili e sotto l’egida dell’Assemblea Generale dell’ONU) di natura chirurgica, limitata e mirata a chiudere lo spazio aereo e terrestre ucraino ad ogni forma di conflitto. Scopo di tutto ciò sarà non già muovere guerra alla Russia, bensì bloccare qualsiasi ulteriore aggressione dei russi agli ucraini e anche degli ucraini ai russi.
8.      Una volta messi i contendenti in condizione di non nuocere più gli uni agli altri, essi verranno di nuovo invitati al summit di Pace organizzato a Roma
9.      E’ opinione della Presidenza MR che una simile Mozione titolata “Costringiamoci alla Pace” non sarà probabilmente accolta nel breve termine (troppo forti e protervi gli interessi subdoli in favore del perdurare della guerra e di una infeconda e aporetica contrapposizione sul tema “armi all’Ucraina si, armi all’Ucraina no”, per non parlare  del pacifismo ipocrita e fasullo che si risolve nella proposta di resa incondizionata e disarmata degli ucraini ai russi) , ma si rivelerà, col tempo, l’unica proposta davvero lungimirante ed equanime per iniziare a risolvere l’annosa crisi ucraina.
 
PRESIDENZA MOVIMENTO ROOSEVELT (www.movimentoroosevelt.com mail: (www.movimentoroosevelt.com mail : presidenza@movimentoroosevelt.com )
4 maggio 2022

Con questa mozione del Presidente del Movimento Roosevelt voglio invitare tutti a riflettere sulle dicotomie, i contrasti, gli ossimori che caratterizzano questo conflitto, valutando sempre che alla base di una guerra esistono molteplici motivazioni pubbliche e riservate, motivazioni di tipo economico, politico, storico, geopolitico, sociale, motivazioni che rappresentano ogni settore della quotidianità, ma che alla base di tutto ci sono esseri umani la cui vita ha valore elevato e che non devono essere pedine sacrificabile per decisioni di pochi.

Articolo di Serena Pattaro

Invito a leggere anche questo articolo.

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