Crisi del lavoro

Secondo stime preliminari dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) la crisi del lavoro causata dal COVID-19 potrebbe incrementare la disoccupazione nel mondo di quasi 25 milioni.
Gli indici nel Triveneto non smentiscono i dati globali, solo in Veneto il saldo occupazionale è positivo per circa 18.100 posizioni di lavoro dipendente, ma si tratta di un risultato inferiore a quello del 2020 (+19.925), che a sua volta già denotava un cospicuo rallentamento rispetto al 2019 (+24.000) [Il mercato del lavoro veneto nel mese di gennaio – Veneto Lavoro]. I dati sulle assunzioni in Trentino al 29 Gennaio 2021 risultano calate di 2500 unità rispetto l’anno precedente Solo il Friuli invece è in controtendenza avendo chiuso il 2020 con un +200 unità di occupati rispetto il 2019.
Questa crisi potrebbe avere un impatto maggiore su alcuni gruppi di lavoratori e lavoratrici, aumentando le disuguaglianze. Tra questi, le persone che svolgono lavori meno protetti e meno retribuiti includono i giovani, i lavoratori anziani, le lavoratrici e i lavoratori migranti.

Gli effetti del Covid-19 sul mondo del lavoro non riguarda solo il rischio licenziamenti, ma anche ciò che accade a coloro che non vengono ufficialmente licenziati, ma i cui contratti non vengono rinnovati, le cui ore sono ridotte quasi a zero o la cui agenzia per il lavoro interinale comunica semplicemente: «Ci dispiace, ma non c’è più lavoro».

Le norme internazionali del lavoro possono guidare la definizione di politiche e interventi sia in materia di lavoro che di politica economica. È fondamentale che vangano adottate queste norme che promuovono il lavoro dignitoso e una ripresa economica equa e sostenibile.

Rifacendosi anche alla strategia dell’OIL per limitare e contenere gli effetti del COVID-19 sul mondo del lavoro riteniamo che l’adozione tempestiva di misure efficaci e coordinate possa limitare l’impatto di questa crisi, ovvero: proteggere i lavoratori e le lavoratrici nei luoghi di lavoro, sostenere l’economia e la domanda di lavoro, supportare il lavoro e i redditi e trovare soluzioni condivise attraverso il dialogo sociale.

In un mondo del lavoro sempre più complesso, sono necessarie modalità di lavoro flessibili, ma questa flessibilità non dovrebbero gravare sul bisogno fondamentale di protezione dei lavoratori. Il Movimento Roosevelt quindi si rivolge direttamente alle aziende per conoscere le loro strategie imprenditoriali per combattere questa crisi tutelando anche il diritto al lavoro e garantire una piena occupazione dei lavoratori.

Il programma del Movimento Roosevelt promuove la piena occupazione, la stabilità dei prezzi, e un tenore di vita dignitoso per tutti. Questi sono obiettivi che uno Stato deve promuove e perseguire. Lo Stato ha la capacità di promuovere la piena occupazione e la stabilità dei prezzi e dovrebbe usare i suoi poteri per farlo.

Link:
Contributo finalizzato alla comprensione dei meccanismi monetari ed economici in favore della piena occupazione applicabili in Italia e nel mondo – Movimento Roosevelt

La Piena Occupazione, la stabilità dei prezzi, e un tenore di vita dignitoso per tutti sono obiettivi macroeconomici fondamentali ed è responsabilità di uno Stato promuoverli e perseguirli…”

Steve Celio

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